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Very Hot Topic (More than 25 Replies) "Analisi o curiosità sui brani Classici et varie" (Read 166179 times)
vitoliuzzi
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #20 - 13.12.2006 at 15:01:26
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http://www.bassiona-amorosa.de/stream.html

VIDEO STREPITOSO: semplicemente da gustare fino alla fine!

Credo che ne avesse già parlato la nostra Paola di questa esilerante versione della Czardas di Monti per violino solista, contrabbasso solista e due contrabbassi che accompagnano i temi principali (io avevo criticato la pochezza dell' accompagnamento e giustamente Paola rimarcava il fatto che non è proprio questo aspetto che deve emergere!). 
Perchè ho voluto inserire questo video in questo Topic?
Semplicemente per il fatto che non solo questo splendido contrabbassista della Bassione Amorosa dimostri una tecnica assolutamente fuori dal normale (usa corde Corelli) e competa in velocità col violinista, che Bradeditch, Marillier (molto più lentamente ma con un suono più bello) e tanti altri solisti, ormai, fanno rientrare nei loro brani di studio o repertorio la Czardas di Monti scritta per violino. Ciò non vuol dire che il contrabbasso potrà mai eseguire il repertorio violinistico, ma che l' evoluzione tecnica dell' ultimo ventennio e stata miracolosa per noi contrabbassisti classici. Certo la tecnologia sulle corde "ha dato il LA" a questa progressione anche musicale ed interpretativa; e Corelli sembra aver avuto un merito innegabile in questo senso, anche se alla fine le sue corde non posseggono quel tipico timbro contrabbassistico alla Petracchi che usa Jargar o Sciascia che credo usi D'Addario o Bocini che, anche lui, credo vada per D' Addario. Insomma, le Corelli offrono un timbro diverso che piaccia o no e che, con la muta SOLO ti cambia quasi il contrabbasso in un violoncello (Karr è stato uno dei primi ad indirizzarsi su Corelli poichè, furbescamente e possedendo un' ottimo strumento, ne aveva compreso le possibilità tecniche, anche se la "nasalità" delle sue esecuzioni lo hanno poi reso famoso nel mondo). Le suite per vc. di Bach si eseguono "quasi" tutte all' ottava reale e via discorrendo. 
Ma basta montare Corelli per ottenere quella velocità nell' esecuzione del Czardas? Assolutamente no! Anzi, è difficilissimo adattarsi a corde iper sottili quando si è sempre suonati con calibri maggiori, per tanti motivi. Tuttavia il lato espressivo e la possibilità di ottenere vibrati strettissimi possono essere delle caratteristiche che alcuni solisti magari preferiscono.

Ergo, possiamo inserire fra i cc.dd. "Brani Classici per contrabbasso" anche la Czards di Monti per violino e pf..
Se qualcuno dovesse conoscere o possedere una versione per contrabbasso e pianoforte con accordatura "solista" (LA-Mi-Si-FA#), gliene sarei grato se me lo comunicasse od indicasse. Per adesso la studiacchio da una parte di violino. Ma per tutta la tecnica che posso o potrò  studiare, non riuscirò mai ad eseguirla a quella strepitosa velocità del contrabbassista solista (di cui non conosco il nome) del quartetto Bassione Amorosa.
Si nasce con quel dono nelle mani! Ma è anche per questo motivo che occorre cominciare quanto prima lo studio del contrabbasso (otto anni ed un fisico potenzialmente adatto sarebbero, secondo me, l' ideale). Altrove ciò avviene, e poi ne vediamo i risultati. In Italia non disponiamo di nulla, neanche dei contrabbassi della Scuola. E solo una mente come il Trebbi può sfornare metodi di studio di grande rilievo proprio per i più giovani. E se non seguiamo questa strada di divulgare il contrabbasso fra i giovanissimi, ancora una volta rimarremo inesorabilmente indietro.

Poi, se vi va, ed in altra sede, vi spiego a mio modo di vedere come si possono raggiungere a capotasto (teoricamente) certe velocità. Non è una cosa semplice anche da spiegare ... la devo spiegare ancora a me stesso Smiley!!

Saluti

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #21 - 15.12.2006 at 20:53:22
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LANGLOIS - Effetto


The Langlois effect was discovered at the beginning of the 19th century and is described by Hector Berlioz in his theory of instrumentation (1844). The string (usually the top one) is pinched between the thumb and forefinger without touching the fingerboard and is then bowed. This produces notes that resemble a loud cry. Richard Strauss uses this effect in his opera Salome.
 
Non conoscevo questo termine, forse perchè non ho mai suonato l' opera Salomè.

Vito Liuzzi
 
    
  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #22 - 15.12.2006 at 21:18:16
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Forse una copertina che piacerà a qualcuno, escludendo le facce di Rabbath e Proto.
Ma come curiosità, definiamola in tal guisa, vorrei dire che questi due grandi personaggi, insieme ... ma più Frank Proto che Rabbath ... stanno dando vita ad una serie di composizioni anche per contrabbasso solo o con pf. od orchestra di grandissimo spessore. Ecco, se qualcuno si lamenta della scarsezza del repertorio contrabbassistico, troverà nelle composizioni di Frank Proto un modo per esplorare il proprio strumento sotto nuove vesti musicali, spesso molto piacevoli. Per Rabbath vale lo stesso discorso. Non sono brani semplici, ma, a mio giudizio, in Italia sono poco esplorati forse perchè vige una certa normativa imposta da qualcuno???

Buono studio

Vito Liuzzi
  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #23 - 17.12.2006 at 19:02:09
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COLPI D'ARCO

Sarebbe simpatico analizzare i vari colpi d'arco su cui le differenti Scuole molte volte tendono a confondere le idee. Una di quelle è la mia Smiley!

Come vengono.

1) STACCATO
2) Alla CORDA
3) DETACHE' (grand, petit, secco, elastique, prononcè, legato)
4) STACCATO alla Torinese (per me SPICCATISSIMO)
5)PORTATO
6)BALZATO
7)LOURE'
8)JETE'
9)RICOCHET
10)BARIOLAGE
11)MARTELLATO
12)SALTELLATO (sautillè)
13)SPICCATO in senso di chiaramente separato
14)LEGATO


e chi più ne ha più ne metta.

Sarebbe simpatico analizzarli caso per caso. Chissà!

VITO LIUZZI
  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #24 - 20.12.2006 at 15:18:46
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GARY KARR plays Dvorak concerto for Cello



Inserisco questo Cd live di Gary KARR fra le curiosità sui brani classici poichè, a mio avviso, è il massimo in fatto di virtuosismo applicato ad un contrabbasso classico. Il Maestro mi fece dono, credo un anno fa, del medesimo e più lo riascolto e più non credo alle mie orecchie. La mia versione è dal vivo e Karr segue pedissequamente la parte violoncellistica. Accordi, bicordi, trilli in registri acutissimi e grande cantabilità, per non parlare di una tecnica ed intonazione ai limiti del sovraumano.
E' chiaro. Lui è semplicemente il "genio dei genii" e non tutti riusciranno a realizzare ciò che il MAestro ha fatto in quarant' anni di carriera. Ma ancora adesso studia come un matto. Secondo me ha semplicemente "il dono". Punto e basta. Poi lo si può amare, odiare od apprezzare. Ma questa sua interpretazione del concerto di Dvorak per violoncello va al di là di qualsiasi logica. Personalmente mi spaventa ma è anche un grande stimolo. Peccato che Karr non abbia mai messo a punto i crismi della sua tecnica che è molto intuitiva, che fa pochissimo uso del capotasto: insomma, sembra che la mano sappia già dove sono le note, come se suonasse su di un pianoforte. Il resto per lui è tutto naturale. Ma, ad essere obiettivi, c'è da dire che è un grandissimo studioso e soprattutto un talento strepitoso.

Mi permetto di consigliare questo Cd, del resto registrato anche molto bene non con un' orchestra eccezionale ma che lo segue passo per passo. E poi uno si chiederà. Ma non è che stia suonando un violoncello? Invece, no! E' proprio il suono nasale del suo falso Amati, quel vibrato che tutti riconoscono a mille miglia di distanza. Secondo me, questa è la registrazione più virtuosistica mai ascoltata nella storia del contrabbasso.

Ad maiora.

Vito Liuzzi


  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #25 - 21.12.2006 at 21:20:03
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Contrabbasso GASPARO da SALO' (1590) - "il Colonna"


(Testo di USTAMPA)
Scortato da agenti della Polizia Municipale di Salò, è giunto questa mattina a Cremona il contrabbasso "Il Colonna" (1590 circa) realizzato dal maestro liutaio Gasparo da Salò, di proprietà privata e concesso in deposito al Comune di Salò. Ad accogliere lo strumento a Palazzo Comunale vi erano il Sindaco Gian Carlo Corada, Ivana Iotta, Direttore del Sistema Museale, ed il Conservatore dei Beni Liutari Andrea Mosconi, che hanno dato il loro benvenuto alla folta delegazione capeggiata dal sindaco della città gardesana, Giampiero Cipani.
Il contrabbasso, concesso in comodato a tempo determinato al Comune di Cremona, dopo la firma apposta sugli atti predisposti per l'occasione, è stato trasferito al Museo Stradivariano, dove rimarrà esposto in attesa della realizzazione del museo della città di Salò destinato ad ospitare questo prezioso strumento (presumibilmente nel 2009). 
In occasione del "Derby del violino", tenutosi a Salò nel luglio scorso, al sindaco Gian Carlo Corada, chiamato a sostenere le ragioni "cremonesi", rispetto a quelle bresciane, sulla primogenitura della realizzazione del violino, il sindaco di Salò, Giampiero Cipani, prospettò le difficoltà che aveva circa la custodia del prezioso ed antico strumento, acquistato da privati dal musicista piacentino Leonardo Colonna che lo aveva messo in vendita, e destinato ad essere esposto nella città sul lago di Garda che ha dato i natali al famoso maestro liutaio bresciano. Infatti, il palazzo nel quale verrà collocato il contrabbasso richiede un sostanzioso quanto complesso restauro. 
Da qui la proposta del Sindaco Corada di ospitare lo strumento al Museo Stradivariano, fino a che i lavori al futuro museo di Salò non saranno terminati. Una proposta che è stata accolta con entusiasmo, anche per evitare che questo contrabbasso non fosse visibile per lungo tempo e non potesse essere così ammirato da tutti gli appassionati di liuteria e, soprattutto, utilizzato per concerti.



Vito Liuzzi

  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #26 - 21.12.2006 at 21:31:27
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L' EXTENSION vs cinque corde





Ho suonato un contrabbasso a cinque corde ma non mi è mai capitato di utilizzare l' extension. Secondo voi quali sono i pro e i contra dell' uno e dell' altro sistema. Non è poi così bello sentire il suono delle chiavette durante un' esecuzione con 8 o più contrabbassi, non credete?

Grazie in anticipo.

Vito Liuzzi

  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #27 - 22.12.2006 at 15:05:29
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SERGE KOUSSEVITZKY - his recording




http://www.amazon.com/dp/B0000071FK?tag=classicalnet&creative=373489&camp=211189...

Per i più curiosi, questo è il Cd (da LP) di Serge Koussevitzky della Biddulph Recordings che come si vede è ancora acquistabile da Amazon.
I titoli li vedete da voi. L' esecuzione di Eccles o del suo di Andante o di Chanson Triste o di Valse Miniature ci mostrano, secondo me, quella tecnica del passato dove a capotasto le corde in budello venivano spinte sul lato sinistro e non pigiate. Ma chi lo può dire. Certo è che a sentire questa incisione con numerosissimi portamenti ed eseguita a tempi più corretti e meno frettolosi, si entra in un mondo meraviglioso di sonorità veramente a noi molto lontane, ma estremamente indicative sotto il profilo filologico.

Saluti

Vito Liuzzi
  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #28 - 23.12.2006 at 15:39:49
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Ho parlato via mail con il nostro Administrator Antonio Bonacchi che sta lavorando per l' ottimizzazione del Forum e che si scusa con quegli utenti che lui ha cancellato definendoli "fasulli", naturalmente in buona fede.
Tempo al tempo e dovremmo avere un Forum con un software rimodernato, perchè quello che c'è sembra un pò vecchiotto. Per esempio si avrà la possibilità per gli iscritti di mandare una mail ad un utente che l' abbia magari nascosta, cosa che adesso mi pare non sia possibile fare ed altre piccole novità come l' inserimento di foto.
Confido in Antonio.

Cordialmente 

Vito Liuzzi
  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #29 - 03.02.2007 at 13:04:58
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Sempre fra le curiosità in tema di classico, giusto due minuti per postare due foto del programma, credo del 2003, del celeberrimo Concorso Bottesini ... se non erro svoltosi a Crema.
Qualcuno sa cosa è successo ultimamente Wink!

Saluti 

Vito Liuzzi

p.s.: più che programma, un vero "tour de forcè"!!

p.p.s.: se la foto la vedete male, ingranditela semplicemente.

http://www.musicherie.com/YaBBImages/upload/436.jpg

http://www.musicherie.com/YaBBImages/upload/437.jpg





  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #30 - 03.02.2007 at 14:24:31
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vito, il disco proto-rabbath dove si prende?
me lo puoi spedire, che so lo copi

si, signori finanzieri, ho detto me lo copi

oh no, stanno arrivando

arrivano

aiut...
  
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vitoliuzzi
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #31 - 06.02.2007 at 15:58:00
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CARMINE LAINO "Rare Concertos for Double bass" by Vito Liuzzi

Questo Cd, all' interno del quale vengono eseguite musiche di Capuzzi, Kohaut, Porpora, Keyper ... insieme credo a viola ed arpa, e che non ho avuto ancora il piacere di ascoltare, è stato recensito sulla famosa ma per me decadente rivista trimestrale Double Bassist. Fin qui nulla di male. Ma leggendo la sola recensione di un certo MW (almeno abbiano il coraggio di firmarsi per intero ed assumersi le proprie responsabilità di quanto scrivono ... spero proprio che non sia Michael Wolf ... non lo so!), uno non ha una bella sensazione specie quando legge "the final movement begins to show up THE BIGGEST FLAW in Laino's technique as it appears on this disc - some decidedly suspect intonation. E mi fermo qui! 
La cosa strana è che questo termine "flaw"(pecca, difetto, imperfezione) è praticamente presente ogni volta che viene recensito un Cd di origine italiana. Addirittura ricordo di averlo letto nella recensione del primo Cd del maestro Bocini (incisione poco riuscita ma esecuzione perfetta, secondo me!), e se non sbaglio qualcosa di simile è stato scritto per le code finali nel magico Cd del nostro maestro Stefano Sciascia, l' ultimo dal titolo "Adagio, melanconico e Appassionato", cosa assolutamente assurda. I "censori" cmq. mi pare fossero diversi, per dovere di cronaca, ma credo coalizzati.
Ora, è certo che chi sta scrivendo non ha una grande cultura musicale nè del proprio strumento nè della Musica in generale, ma è proprio strano come per i Cd di Musica Contemporanea italiana le cose forse vanno un pò meglio nelle recensioni, ma quando si parla del classico si ha la sensazione, spero in buona fede, che ci sia una sorta di "prevenzione" nei nostri confronti.
Anche perchè altri Cd classici e stranieri (e che ho ascoltato), definiti in codice "HR" (cioè Altamente Raccomandati), o sono stati realmente "raccomandati" per una buona recensione oppure io non ci capisco più nulla di contrabbasso poichè non mi sono sembrati così strabilianti. "De gustibus"??? Mah ... qualche dubbio rimane. 

Vito Liuzzi

p.s.: forse per il maestro Stefano Sciascia hanno capito di averla fatta grossa e gli hanno fatto una corposa intervista, anche se mi pare che proprio dopo quell' intervista sia stata scritta la "recensione censurabile". Giochi di potere? Non ci voglio minimamente pensare ... Bocini che non sbaglia una nota dal vivo figuriamoci in una normale seduta di registrazione. Mah!!!

Carmine Laino CD 



  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #32 - 09.02.2007 at 10:05:20
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Boguslaw Furtok by Vito Liuzzi

Un contrabbassista del 1967 tedesco che ha cominciato a suonare all' età di 9 anni, forse un mini bass, ma che credo debba essere tenuto in grande considerazione per la estrema facilità esecutiva ed interpretativa di brani anche di stili diversi.
Forse un virtuosismo troppo esasperato in Bottesini, dove l' esperienza del tempo dovrebbe insegnare (vero maestro Stefano? ... ma non mi sente!) che, filologicamente parlando, Bottesini non avrebbe mai potuto eseguire il 90% dei suoi brani (specie nelle parti più tecniche) ai tempi metronomici proposti da questo, a mio avviso, bravissimo solista. Ma possedere tanto talento e tecnica virtuosistica non è poi così male. 
Guardando i video su youtube mi è sembrato rendere anche molto bene dal vivo, o almeno negli spezzoni inseriti. Sembra che suoni su di uno strumento di Thomas Martin, forse il più grande interprete di Bottesini, ma certamente quello col suono più dolce ed un vibrato assolutamente ineguagliabile. Contrabbasso costruito proprio da Tom Martin che, oltre ad essere uno dei più grandi conoscitori del mondo contrabbassistico classico oggi, in pensione, si è dato alla liuteria con pregevolissimi risultati apprezzati in tutto il mondo.   

Furtok, che credo abbia già inciso quattro cd, oggettivamente credo che farà parlare molto di sè in futuro. Poi il tempo dirà la sua. Io lo propongo alla vostra attenzione perchè penso che i bravi contrabbassisti debbano essere valorizzati. Poi ognuno potrà apprezzarne alcuni, altri meno. E' sempre la famosa questione di "scelta".

Saluti
Vito Liuzzi

http://www.boguslawfurtok.de/start.htm








  
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Reply #33 - 10.02.2007 at 11:41:12
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PAUL BRUN & HANS ROELOFSEN by Vito Liuzzi



Una delle poche foto rintracciabili del grandissimo storico e musicologo PAUL BRUN in alto a sinistra ed autore del celeberrimo "A new history of Doublebass". Insieme a lui il maestro Roelofsen, noto solista, anche lui molto preparato sotto il profilo storiografico ... ma anche nelle vesti di interprete risulta essere un buon virtuoso.

Vito Liuzzi

  
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Reply #34 - 10.02.2007 at 12:03:59
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CHRISTINE HOOCK by Vito Liuzzi

http://www.christinehoock.de/index.html



Propongo, a chi interessato, di visitare il sito di una fra le più brave contrabbassiste di stampo classico che abbia mai ascoltato. Mi pare che anche Double Bassist a suo tempo ne parlò. Poi il suo sito è anche interessante da visitare visto che ci sono molti "samples" dei suoi credo quattro Cd realizzati fino ad ora.

Ciao

Vito Liuzzi
  
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Stefano_Sciascia
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #35 - 10.02.2007 at 16:25:09
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Quando ero ancora abbonato a Double Bassist ho letto la recensione di Robin Stowell sul mio Adagio Melanconico e appassionato .
Robin Stowel ha recensito tutti i miei cd , e' un ottimo critico ed ha sempre scritto bene di tutti i miei dischi su Double Bassist .
Adagio Melanconico e Appassionato lo ha quasi fatto a pezzi .

Ecco  la critica di Robert Nairn su Bass World  (rivista dell'ISB )

Che sia di monito agli infedeli  ed ai fanatici che cercano di zittire le voci libere e fuori da ogni gioco di potere .

hahaha !

Viva la liberta' .



BASS WORLD magazine ISB
Fall Winter 2006 Volume 31

Adagio Melanconico e Appassionato
Stefano Sciascia, double bass
David Giovanni Leonardi, piano
Stefano Sciascia Productions ACD50222
www.stefanosciascia.it

This is the eighth CD release by Italian virtuoso Stefano Sciascia with his long time recital partner David Giovanni Leonardi. They have been playing together for 12 years; their first (similarly all-Bottesini) CD was released in 1994. Professor of bass at the Conservatorio di Musica “G. Tartini” in Trieste, Sciascia has been a regular recitalist throughout Europe, Asia, the U.S. and a performer at the last three ISB Conferences. His interpretations of the Bottesini works on this CD are superb - highly dramatic, passionate and sensitive.

The disc opens with the Fantasia on themes from Donizetti’s 1835 opera Lucia di Lamermoor Here Sciascia’s expressive and emotive playing displays a wide range of colors and feelings. While some may find his execution of the sixteenth passages in the Recitativo a little eclectic, the arias are especially beautifully performed with a rich, singing tone (especially the Act II Sextet “Chi mi frena”) and magnificent vibrato.

The Romanza drammatica displays some exceptionally sensitive playing in the solos by Leonardi who is a masterful accompanist throughout. Scascia’s minimal use of glissandi, delicate use of harmonics and great thought in the phrasing and expression contribute to a strong sense of style. Some very audible breathing, not so perfect double-stops and occasional harsh open strings really detract little from an otherwise suburb performance.

The Fantasia from Bellini’s last opera I Puritani (also from 1835) contains some of the most beautiful playing on this disc in the cantabile sections; Sciascia imbues each aria with a distinctly different character showing great understanding of the context of each within the parent opera. There is some bravura passagework here in harmonics which ring clear and concise and great sautillé bowing. The piano sadly sounds a little harsh in the introduction’s forte passages; elsewhere this is not at all evident.

The Adagio melanconico e appassionato from which the CD takes its title is perhaps the tour de force – highly expressive playing, stunning phrasing and subtle changes of color and intensity. Here again there is great thought in the details and shadings of each line.

The final work on the disc is the enormous Fantasia from Bellini’s penultimate opera Beatrice di Tenda and what a great way to end this CD. The opening Recitativo is highly dramatic and literally melts into the famous aria “Ah non pensar” from the introduction to Act I. The allegro passages are played with great skill, clarity and energy but it is in the arias that Sciascia really stands out – especially the closing aria of the opera, “Angiol di pace all’anima” Sciascia’s ability to really convey a vast palette of expressive colors highlights his talent as one of the most passionate performers on the instrument today.

The liner notes for the disc simply quote a wonderfully poetic and colorful 1924 essay on Bottesini from an Italian newspaper, which really must be read. Sciascia is a great interpreter of the great man. This CD is highly recommended! - Review by Robert Nairn

  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #36 - 11.02.2007 at 11:14:18
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Quote:

The liner notes for the disc simply quote a wonderfully poetic and colorful 1924 essay on Bottesini from an Italian newspaper, which really must be read. Sciascia is a great interpreter of the great man. This CD is highly recommended! - Review by Robert Nairn


Beh, niente male! Assolutamente il contrario di tutto quello che ha scritto il "magnifico rettore" Robin Stowel che, Stefano, secondo me avrà ascoltato il Cd di qualche altro interprete ... sai nelle redazioni giornalistiche può succedere !!! Stowel ha detto delle cavolate sulla tua interpretazione tecnico-esecutiva di Bottesini nel tuo "Adagio Melanconico e Appassionato"( Cd che, a mio giudizio, non dovrebbe mancare nella discoteca di qualsiasi contrabbassista ... lo dico per fare un pò di pubblicità, ma dopo averlo ascoltato state attenti a tirarmelo dietro, fareste un grosso errore) che, sicuramente, qualcuno doveva intervenire e riprendere il "buon" Stowel che questa volta ha fatto proprio cilecca nei confronti dello Stefano nazionale.

Stefano, devi darmi però atto che sono stato io il primo a dire che le tue interpretazioni di Bottesini erano le più consone alla realtà sotto un profilo filologico, sia sotto il profilo della scelta dei tempi che di fraseggi poco graditi dalla "crema" contrabbassistica italiana odierna, poichè si è scelta un' altra via! Naturalmente, quando ho detto questo, le mie orecchie hanno cominciato a fischiare per mesi e mesi: era come se percepissi una mole notevole di frasi triviali nei miei confronti, atteggiamento a cui ormai mi sono abituato. E' strano che tu sia amato più all' estero che in Italia !!! 
E per fortuna che almeno una volta ci ho azzeccato, anche perchè quell' articolo citato da Nairn, di un critico musicale che parlava di Bottesini attorno al 1924, l' ho letto da qualche parte e mi impressionò parecchio. A ritrovarlo ... vabbèèè! 

Non credo che tu e Robert Nair siate stati insieme a cena, magari pagata da te, e che lui ti abbia assicurato una recensione "higly recommended" del tuo Adagio Melanconico e Appassionato. Forse non lo conosci neanche. Ma, a mio avviso, ha detto delle cose sacrosante, facendo un' analisi attenta e competentissima. E' vero, Stefano, c'è un bicordo che poteva venire meglio ed una prima corda a vuoto che forse potevi tirare con meno enfasi (questo è "minimalismo" allo stato puro). Ma per il resto, scelta dei tempi (che a volte alcuni ritengono totalmente sbagliata perchè tu rallenti troppo certi cantabili o passaggi tecnici ... ed ai quali io rispondo che certamente Bottesini faceva anche di peggio, nel senso buono del termine; e sotto questo profilo c'è la documentazione scritta che ci fornisce un valido aiuto sotto il profilo filologico), qualità del vibrato su cui nessuno può dire assolutamente nulla poichè sembra lo stesso del magico Thomas Martin (non solo qualità del vibrato, ma anche il sapiente uso dello stesso ... cosa non facile), "sautillè" di grande effetto (e che non pensavo che riuscissi a realizzare con tale agilità e precisione vista la tua presa dell' arco), lirismo ed espressività incontenibile, io credo che Robert Nair abbia detto le cose esattamente come stanno nei fatti, ne più ne meno. Poi ognuno fa le proprie scelte e segue gli interpreti che più si confanno al proprio modo di percepire la Musica. Ma che uno Stowel abbia dato delle indicazioni palesemente fuorvianti nella sua recensione, sempre in uno spirito di democrazia e libertà d' espressione, ma che lasciavano molto perplessi circa la bontà delle stesse, adesso finalmente è stata fatta giustizia. E questo Stowel dovrebbe stare anche attento a cercare delle "flaws" nel primo Cd di Bocini, senza averne esaltato l' alto valore interpretativo. 
Sai Stefano, comincio a pensare che qualcosa non vada in Double Bassist, tanto che non avevo rinnovato l' abbonamento, ma dopo un pò mi son' visto arrivare l' ultimo numero con la gigantografia di di un Gasparo da Salò del 1550, almeno così dicono.

Un saluto

Vito Liuzzi

p.s.: prima di diventare giornalista pubblicista, ho dovuto collaborare con un giornale locale ed ho vissuto in prima persona l' ambiente di una redazione giornalistica, a prescindere dai temi trattati. Non siamo messi poi così bene ... e così capita un pò in tutto il mondo! 
 
  
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #37 - 17.02.2007 at 09:18:00
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VARIE: Giovanni Bottesini on the web (1821/1889)

http://gbottesini.com/

http://bottesini.com/letters

http://en.wikipedia.org/wiki/Bottesini

Credo che per gli appassionati e studiosi di contrabbasso classico questi due Link di sopra siano già stati consultati.
Ma, eventualmente ve li ripropongo, perchè forse contengono il meglio su Bottesini a livello di web, naturalmente in maniera sintetizzata.

Il primo link ha più carattere generico, ma offre ottimi spunti sulla vita del cremasco, lavori, lettere, incisioni e così via.

Nel secondo Link, così come indicato, forse la parte più importante è proprio quella relativa alle "Lettere" di Bottesini, cosa che per i musicologi possono costituire una mole immensa di materiale per comprendere meglio la personalità del Maestro.

Su cartaceo dovremmo avere già tutte queste informazioni, e forse anche molte di più. Ma spesso il web ci riserva anche altre sorprese, come l' ottima "recensione" sul Requiem di Bottesini fatta su xbass.org, dove si analizza un' opera del Maestro che non è mai stata considerata per il suo vero valore artistico.

Considerazione: del resto anche oggi, e parlo pure del secolo passato, ogni composizione del Bottesini sia per contrabbasso o per altre formazioni strumentali o per teatro, non è mai stata considerata dalla maggior parte della critica a livello internazionale come "composizione" degna di alta considerazione musicale. Insomma, sarà pur vero che Bottesini era più un genio con l' archetto che col pennino da tavolo, ma sembra che questa "alta considerazione" dei suoi lavori extra-contrabbassistici provenga solo da noi addetti allo strumento. Mentre occorrerebbe soffermarsi maggiormente anche sugli altri lavori del Maestro che forse valgono molto di più di alcune sue composizioni per contrabbasso. Oggettivamente, molta sua musica per contrabbasso, a parte le indiscutibili difficoltà tecniche ancora oggi validissime ed attualissime, non possono considerarsi dei capolavori nel senso pieno del termine. Sono convinto però che, scovando fra gli altri suoi lavori, qualcosa di buono vi sia veramente, a parte "Ero e Leandro" o l' "Alì Babà". Naturalmente il fatto di essere un virtuoso del "contrabbasso", non è che lo facesse assurgere a livelli di considerazione e di stima elevatissimi (specie in tematiche extra-contrabbassistiche). Un fatto è certo. Solo Verdi, probabilmente, comprese la sensibilità e preparazione musicale di Bottesini, tanto che, come ben tutti sanno, gli affidò l' esecuzione della prima dell' Aida per l' apertura del Canale di Suez. Forse Verdi non ci voleva andare a dirigere in quei posti? Wink! Magari qualche studioso ha già fornito una valida risposta a questa domanda: perchè Verdi decise di affidare l' esecuzione della prima dell' Aida in Egitto proprio ad un certo Bottesini? Possibile che non vi fossero direttori migliori?

Se qualcuno ha delle risposte le condivida pure col Forum. 

Saluti

Vito Liuzzi

p.s.: ho pensato di scrivere queste quattro frasi messe insieme in fretta e furia, anche perchè molti contrabbassisti giovanissimi leggono il Forum. Spero che in questo modo comincino anche a vedere i grandi contrabbassisti anche sotto altri profili, specie per il nostro "marchio di fabbrica" Giovanni Bottesini Smiley
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #38 - 23.02.2007 at 11:46:46
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Concerto per contrabasso di Haydn -lost! by Vito Liuzzi

http://www.jdhillmusic.com/music/Konzert.pdf

Sarà o non sarà? Un fatto è certo! Sembra che Haydn abbia scritto qualcosa per contrabbasso, un concerto di cui qui vediamo solo un frammento, insomma quello che ci è rimasto. Può anche essere che sia andato perduto (cosa probabilissima) o che sia reposto in qualche sperduto cassetto da qualche parte. O che qualcuno non lo voglia, per motivi occulti, rendere di comune dominio. Non è che cambia la vita di un contrabbassista. Però dopo 108 sinfonie ed una grandissima dedizione alla musica strumentale (specie nel quartetto era un vero Maestro), è probabile che la sua curiosità si possa essere spinta fino a comporre qualcosa per contrabbasso. 
Poi del resto, nell' epoca in cui visse qualche bravo contrabbassista lo si poteva pure trovare !!!

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re:  "Analisi o curiosità sui brani Clas
Reply #39 - 26.02.2007 at 12:00:50
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VARIE (valido un pò per tutti)

http://s176.photobucket.com/albums/w164/ErnieM_2007/

Ma avete visto mai un ponticello del genere?
Sembra il ponte di Brooklyn!
Leggevo sulla 2xbass che chi lo inventò (anni 70/80 credo) aveva una sua teoria scientifica che poteva avere una qualche logica. Sembra che si trovi su Ebay ... magari qualcuno lo vorrà far montare sul proprio strumento. Io ci ironizzo sù ... ma le cose che si scoprono sono veramente tante.
Pensate! Presentarsi ad un Concorso in Orchestra con un ponticello così. 
I vantaggi ci sono! Puoi regolarne l' altezza, non teme i cambiamenti di umidità e temperatura, infine lo incolli una volta con l' Attack e non lo cambi più.
Curioso. Chissà su Ebay se c'è una descrizione "scientifica".

VL
  
vito liuzzi
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