Caro Giovanni,
la tua domanda meriterebbe un capitolo a parte sull' enciclopedia della Musica visto che è di fondamentale importanza nella crescita tecnico-strumentale di un contrabbassista.
Ti rispondo in maniera facile e comprensibile a tutti, nella speranza che anche altri utenti vogliano dare un apporto a questo fantastico forum da me ideato e che oggi va un po' a rilento. Meglio lento che Rock!!
Allora: se noti le mie esecuzioni su Youtube o sul mio sito, da giovane, ma ancora adesso che sono più maturo, preferisco sempre rallentare il metronomo (per poi riavviarlo gradualmente a velocità più sostenute) ed utilizzare quasi tutto l' arco, ove ciò sia possibile. Questo permette di costruirsi una solida tecnica dell' arco ma anche di intonare bene le note del passaggio difficile che poi si andrà a studiare in velocità. Cerco di suonare non troppo lentamente con tutti i crini e nei pressi del ponticello, per avere un suono più focalizzato, meno frusciato, più potente e che viaggia meglio nell' etere. Nel "my way of playing" avrai notato che quasi mai l' orchestra o il pianoforte mi sovrastano proprio grazie a questa tecnica che mi ha insegnato Gary Karr. Se il passaggio veloce è ad esempio legato a sei od otto è meglio studiare con velocità metronomiche più basse e sciogliendo dapprima tutte le note. Bisogna avere molta fantasia ed utilizzare quelle che io definisco "varianti ritmiche". Un esempio lo puoi avere scaricandoti il manuale di Kreutzer rivisto dal mio maestro Michele Cellaro, ove ci sono le varianti più indicative per noi contrabbassisti, e non tutte quelle violinistiche per noi impossibili ad eseguirsi. Libro da tenere e studiare! Bisogna privilegiare le varianti con punto e croma o semicroma et viceversa. Una volta che l' articolazione delle dita della mano sinistra sarà forte e possente, così come l' intonazione, si dovrà passare a legature che si avvicinino a quella finale ma con un tempo metronomico più elevato. In pratica, si studia il passo difficile ma si fa anche un ottimo esercizio per la conduzione dell' arco e per il rafforzamento di dita ed intonazione. Quando pazientemente le cose cominciano ad andare per il verso giusto, si potrà cercare di eseguire il passo alla velocità indicata. Se non esce ancora chiaro e pulito vuol dire che il lavoro dimostrato in precedenza è stato fatto male, senza il metronomo e con poca pazienza. Ragazzi! Per arrivare a suonare la Tarantella alla mia velocità ci ho impiegato un secolo di pacifico studio!!! Vabbeeèè... LUNGHEZZA DELL' ARCO. Qui è una questione di SCUOLA! Io, nelle mie esecuzioni live, preferisco sempre utilizzare molto arco con quanti più crini possibili ed ho avuto il benestare di Gary Karr. La scuola del Grande Maestro Bocini mi pare che prediliga arcate più corte per meglio focalizzare i suoni. E' una questione di scelta propria che dipende anche dalla qualità dell' arco che si possiede. Il mio Lucchi tira benissimo da tallone a punta tutte le note anche in velocità poiché è ben bilanciato, con altri archi comincio ad avere qualche problema. Una cosa è certa: in Orchestra è preferibile che tutta la fila utilizzi arcate corte, secche e precise nei passi facili e difficili, in modo tale da non creare quell' alone tipico di otto contrabbassi dove non si distingue una singola nota e tutto il nostro studio va a farsi benedire. Nel solismo solitamente è apprezzata una maggiore lunghezza d' arco nei passi difficili, ma il contrario non è una discriminante. Sono scelte che di solito si fanno col proprio insegnante (o da soli se si ha già una certa maturità artistica) e, ripeto, il tutto in relazione a qualità del contrabbasso, responsività delle corde e qualità d' attacco e bilanciamento dell' arco. Vorrei dirvi molte altre cose ma sono le 5:30 del mattino ed il mio cervello stenta a carburare... sempre che ci lo abbia ancora sano ed intatto. In buona sostanza, e concludo, il virtuosismo puro si raggiunge col mio famoso "principio della gradualità" di cui parleremo in altre occasioni.
Cmq. Giovanni, grazie per l' interessante spunto, come al solito, e spero che ci siano altri utenti pronti a dire la loro opinione, in modo tale da aprire un tavolo democratico di consultazione. Vi vorrei spiegare altre cose, magari dopo... sono stanco!!
Ciao Giovanni ed un saluto a tutti i colleghi diplomati e non, o semplici appassionati.
A presto
Vito
p.s.: Giovanni questa cosa la metto sul mio Blog visto che non ne ho mai parlato

!!