Normal Topic VELOCITA' E CORSA DELL'ARCO (Read 6570 times)
neroantico
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VELOCITA' E CORSA DELL'ARCO
16.07.2014 at 06:39:08
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Buongiorno a tutti.

Il problema su come studiare un passaggio che poi dovrà essere eseguito  a velocità sostenuta è forse uno dei più comuni.
Il punto è come si affrontano?

Non insegno nulla ma pongo domande....

Si privilegia  la comodità della mano sinistra o dell'arcata?

Una volta capita la soluzione di diteggiatura ed arcata (ed è già qualcosa...) è meglio provare lentamente con più arco possibile e poi salire di velocità accorciando il gli spostamenti dell'arco oppure abituarsi  da subito anche a velocità molto ridotta a mantenere la corsa dell'arco come fosse già quella necessaria in velocità?

Vito, entra pure a gamba tesa !!!

Giovanni
  
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vitoliuzzi
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Re: VELOCITA' E CORSA DELL'ARCO
Reply #1 - 17.07.2014 at 14:53:51
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Caro Giovanni,

i tuoi mille dubbi, le tue infinite domande sono segno di sensibilità ed intelligenza acuta. Solo che, alla fine, dovresti cercare di SEMPLIFICARE la tua vita di artista altrimenti tutto si complica "ab initio". Un abbraccio Wink

Vito

p.s.: appena posso scrivo qualche mia idea!!!
  

vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: VELOCITA' E CORSA DELL'ARCO
Reply #2 - 18.07.2014 at 03:27:24
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Caro Giovanni,

la tua domanda meriterebbe un capitolo a parte sull' enciclopedia della Musica visto che è di fondamentale importanza nella crescita tecnico-strumentale di un contrabbassista.
Ti rispondo in maniera facile e comprensibile a tutti, nella speranza che anche altri utenti vogliano dare un apporto a questo fantastico forum da me ideato e che oggi va un po' a rilento. Meglio lento che Rock!!
Allora: se noti le mie esecuzioni su Youtube o sul mio sito, da giovane, ma ancora adesso che sono più maturo, preferisco sempre rallentare il metronomo (per poi riavviarlo gradualmente a velocità più sostenute) ed utilizzare quasi tutto l' arco, ove ciò sia possibile. Questo permette di costruirsi una solida tecnica dell' arco ma anche di intonare bene le note del passaggio difficile che poi si andrà a studiare in velocità. Cerco di suonare non troppo lentamente con tutti i crini e nei pressi del ponticello, per avere un suono più focalizzato, meno frusciato, più potente e che viaggia meglio nell' etere. Nel "my way of playing" avrai notato che quasi mai l' orchestra o il pianoforte mi sovrastano proprio grazie a questa tecnica che mi ha insegnato Gary Karr. Se il passaggio veloce è ad esempio legato a sei od otto è meglio studiare con velocità metronomiche più basse e sciogliendo dapprima tutte le note. Bisogna avere molta fantasia ed utilizzare quelle che io definisco "varianti ritmiche". Un esempio lo puoi avere scaricandoti il manuale di Kreutzer rivisto dal mio maestro Michele Cellaro, ove ci sono le varianti più indicative per noi contrabbassisti, e non tutte quelle violinistiche per noi impossibili ad eseguirsi. Libro da tenere e studiare! Bisogna privilegiare le varianti con punto e croma o semicroma et viceversa. Una volta che l' articolazione delle dita della mano sinistra sarà forte e possente, così come l' intonazione, si dovrà passare a legature che si avvicinino a quella finale ma con un tempo metronomico più elevato. In pratica, si studia il passo difficile ma si fa anche un ottimo esercizio per la conduzione dell' arco e per il rafforzamento di dita ed intonazione. Quando pazientemente le cose cominciano ad andare per il verso giusto, si potrà cercare di eseguire il passo alla velocità indicata. Se non esce ancora chiaro e pulito vuol dire che il lavoro dimostrato in precedenza è stato fatto male, senza il metronomo e con poca pazienza. Ragazzi! Per arrivare a suonare la Tarantella alla mia velocità ci ho impiegato un secolo di pacifico studio!!! Vabbeeèè... LUNGHEZZA DELL' ARCO. Qui è una questione di SCUOLA! Io, nelle mie esecuzioni live, preferisco sempre utilizzare molto arco con quanti più crini possibili ed ho avuto il benestare di Gary Karr. La scuola del Grande Maestro Bocini mi pare che prediliga arcate più corte per meglio focalizzare i suoni. E' una questione di scelta propria che dipende anche dalla qualità dell' arco che si possiede. Il mio Lucchi tira benissimo da tallone a punta tutte le note anche in velocità poiché è ben bilanciato, con altri archi comincio ad avere qualche problema. Una cosa è certa: in Orchestra è preferibile che tutta la fila utilizzi arcate corte, secche e precise nei passi facili e difficili, in modo tale da non creare quell' alone tipico di otto contrabbassi dove non si distingue una singola nota e tutto il nostro studio va a farsi benedire. Nel solismo solitamente è apprezzata una maggiore lunghezza d' arco nei passi difficili, ma il contrario non è una discriminante. Sono scelte che di solito si fanno col proprio insegnante (o da soli se si ha già una certa maturità artistica) e, ripeto, il tutto in relazione a qualità del contrabbasso, responsività delle corde e qualità d' attacco e bilanciamento dell' arco. Vorrei dirvi molte altre cose ma sono le  5:30 del mattino ed il mio cervello stenta a carburare... sempre che ci lo abbia ancora sano ed intatto. In buona sostanza, e concludo, il virtuosismo puro si raggiunge col mio famoso "principio della gradualità" di cui parleremo in altre occasioni.
Cmq. Giovanni, grazie per l' interessante spunto, come al solito, e spero che ci siano altri utenti pronti a dire la loro opinione, in modo tale da aprire un tavolo democratico di consultazione. Vi vorrei spiegare altre cose, magari dopo... sono stanco!!

Ciao Giovanni ed un saluto a tutti i colleghi diplomati e non, o semplici appassionati.

A presto

Vito

p.s.: Giovanni questa cosa la metto sul mio Blog visto che non ne ho mai parlato  Wink!!
  

vito liuzzi
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neroantico
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Re: VELOCITA' E CORSA DELL'ARCO
Reply #3 - 18.07.2014 at 07:37:02
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Grazie Vito!!

Lieto che questi spunti possano alimentare il tuo blog.
I miei mille dubbi non mi bloccano, ma anzi mi spronano e stimolano a ricercare risposte diverse ad uno stesso quesito. 

Tutt'ora stessi passi ostici in via di miglioramento rimangono una palestra formidabile.
Confermo che spesso in orchestra ci viene chiesto di spiccare il più possibile la dove magari è solo staccato, magari sciogliendo anche l'arcata che tanto ha fatto penare in fase di studio.
Proverò senzaltro il tuo suggerimento sul suonare al ponte, ma temo che in orchestra potrei rovinare l'omogeneità di sezione.
Il kreutzer rivisto dal M°Cellaro è scaricabile dal tuo blog vero?

Piccola proposta egoista: perchè non pubblichi delle lezioni con stralcio orchestrale? Anche noi servi della gleba orchestrali abbiamo delle necessità  Grin . Sarebbero più fruibili di repertori arditi con altezze d'aquila. Lips Sealed (che apprezzo moltissimo)

Ringrazia il cielo che non fai seminari estivi(credo), altrimenti mi avresti alle calcagna !!!

Giovanni
  
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vitoliuzzi
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Re: VELOCITA' E CORSA DELL'ARCO
Reply #4 - 18.07.2014 at 11:01:52
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Grazie a te NEROANTICO per gli ottimi spunti tematici.

Allora il fantastico Kreutzer di Michele Cellaro è scaricabile solo dal MIO SITO. Dal Blog non si può scaricare niente. Vedi o alla pagina di Cellaro o nei Free Downloads verso la  fine. Sono così tanti che non li ricordo  Embarrassed.

Non sono così bravo come pensi in Orchestra. Pensavo più al solismo. Vabbèèè... chiederò a Pino Ettorre o a Francesco Siragusa se vogliono fare loro qualche breve tutorial video per tutti noi. Il problema è che ci vuole molto tempo. Proverò!!

A proposito: negli USA lo "spiccato" sta per "staccato". Molte volte si confondono le due arcate. Un grande dello Spiccato è Bocini!! Tuttavia sulla sua esecuzione ci sono pareri discordi internazionalmente. Alcuni sostengono che sia uno staccato balzatino ma molto secco.  Questo per dare precisione ritmica alla sezione. Solo che alla fine si preferisce uno  staccatissimo alla corda bloccato senza alzare l' arco minimamente. Dipende sempre da cosa decide il primo contrabbasso solitamente insieme al primo violoncello. Ripeto: i pareri non sono unanimi!!

Suonare al ponte. In Orchestra praticamente non serve molto, anche perché come è logico nei pressi del ponte l' arco balza poco. Meglio una via di mezzo e talvolta nei pianissimi andare anche a sporcare la tastiera con pochi crini. Piccole cose che fanno la differenza in una buona sezione.

Un caro saluto

Vito
« Last Edit: 18.07.2014 at 20:56:27 by vitoliuzzi »  

vito liuzzi
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