Caro Giorgio,
prima di tutto sono concorde con te sulla a-classifficabilità del vostro lavoro. Direi che anche la piacevolezza dell' ascolto, per me che sono un profano ma non poi così tanto sprovveduto, deriva proprio dall' estremo lirismo interpretativo che difficilmente si trova sul mercato e che avete dimostrato di possedere andando a sconfinare in una serie di territori di sonorità che all' inizio possono deviare l' ascoltare ma che alla fine lo riportano nella giusta realtà e dimensione astrattivistica, sotto alcuni profili, ma concreta nella sua estrema logica introduttiva. Si può dire che voi tre avete risolto con estremo merito quello che è il dilemma sulla musica contemporanea, cd che a mio avviso non può rientrare in questa collocazione riduttiva e che è a me poco gradita. Il dilemma è quello di capire cosa vuol dire riprodurre delle sonorità e delle linee melodiche senza strapazzare troppo l' essenza del fare musica in tutti i suoi aspetti, ma senza per questo doversi esprimere in maniera priva di contenuti. Ciò che mi piace del vostro lavoro è l' estrema logica che unisce tutti i brani. Un pò come Mantra di stefano Sciascia. La battutta su Scodanibbio è esatta ed estremamente ironica. Sono convinto cioè che in un' idea musicale debba prevalere la "logica discorsiva", aspetto che spesso viene tralasciato da chi "improvvisa" musica avanguardistica giustificando tale innovazione intellettualistica con la ricerca di nuove fonti sonore che uno strumento, tipo il contrabbasso, può fornire. Questo può andare bene fino ad un certo punto. E' la mancanza di un filo conduttore che mi svia dall' ascoltare musica improvvisata o contemporanea o definibile in altra maniera. Filo conduttore che invece è presente in Ergskkem (ma che diavolo significa?)

! L' attribuzione di titoli ai vari brani è stata forse anche inutile, nel senso che questa consuetudine poteva essere evitata (lo dico ovviamente in maniera provocatoria ma non tanto). E ciò proprio per la bellezza di questo filo di Arianna tessuto con estrema intelligenza e sagacia esecutiva e dove necessariamente non si va alla ricerca di un disperato e malaugurato virtuosismo compositivo o troppo tecnicizzato sui singoli strumenti, ma trattasi di un virtuosismo estremo sui tre strumenti se considerato sotto il profilo di un lirismo, ripeto, che abbraccia l' intero discorso musicale.
E la bellezza di tale discorso univoco e diretto costituisce anche una sfida per l' ascoltatore che non deve aspettarsi salti funambolici o frustate percussive, ma che, nel momento in cui rintraccia la filosofia musicale e la prima estremità del filo di cui parlavo, non potrà che rimanerne affascinato sotto tutti i punti di vista. Questa non è musica da ascoltare mentre si lavano i piatti o ci si fa la barba. Il gusto e l' estremo piacere che ne deriva nasce solo se ci si mette lì seduti, magari con cuffia e riproduttore (secondo me così Giorgio è estremamente affascinante) e ci si lascia andare cercando le domande e le risposte che ogni strumento pone o ripropone agli altri in un gioco quasi dispettoso ma gradevolissimo dove ognuno di voi dimostra questa estrema preparazione improvvisativa senza sconfinare in un' ovvietà in cui tanti cadono. Insomma la bravura di aver trovato in "nuovo" senza per questo dover abolire le barriere di un sano melodismo di cui, secondo me, siete tutti portavoce.
Il tuo contrabbasso è stato registrato e riprodotto con estrema precisione e naturalezza. Quella del Pollmann era solo una battuta e i rumori spurii di cui parli sono una cosa a me estremamente gradita perchè è come se ci si trovasse lì di fronte a voi e gioire per un' esecuzione che ogni volta sembra quasi dal vivo. E questa non è un' aspetto di secondaria importanza. Certo, potevi falsare il suono del tuo strumento utilizzando la tecnologia o cammuffandolo con filtri od altro, ma la scelta di farlo ascoltare con estrema chiarezza e pulizia è stata una scelta intelligente ma soprattutto coraggiosa. Si può registrare anche con un laminato e trasformarlo in un vero mastodonte. Chi ha il coraggio di non farlo dimostra di avere un' ottima conoscenza dello stesso e grande sicurezza esecutiva.
Scusa Giorgio la prolissità e mi scuso anche con i Visitatori ed amici del Forum. Vabbèèè ... chi è interessato leggerà. La mia idea è che un Forum non deve essere necessariamente come una Chat che odio, ma che anch' io a suo tempo utilizzavo per fare conquiste

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Cordialmente
Vito