Amin ed Andrea,
avete detto delle cose sacrosante a mio giudizio. In questo momemto sto riascoltando il Cd di Mr. Quarrington dedicato tutto a Bottesini e, onestamente, mi pare un grande musicista, a prescindere dall' aspetto tecnico, ma non ricordavo che fosse così bravo. Logicamente è il mio personale giudizio. Che dire!
Il cd è stato registrato alla Glenn Gould Studio a Toronto, con eccellenti risultati tecnici-sonori. Se uno chiudesse gli occhi durante l' ascolto avrebbe la sensazione di ascoltare un vero e proprio violoncello, ma più bello di questo !
Può questo fatto giustificare una rivoluzione copernicana nel fatto di accordare (o scordare) lo strumento per quinte ? E' difficile dirlo. Io pensavo che Mr. Quarrington avesse utilizzato nella sua incisione il Red Mitchell Set della Tomastick; invece sembra che usi le Dominant (sarà contento giorgio !!) ma accordandole in questo modo. La prima corda è un LA preso dalla muta Dominant Solo, la II è un RE preso dall' accordatura d' orchestra, la terza è un Sol (fa# tirato su di un semitono), la quarta è un Do prendendo un Mi dell' accordatura Orchestra e scordandolo fino al Do grave.
Come avete ben detto voi, non si tratta certo di una "tecnica universale" per i motivi già accennati. C'è poi anche da considerare il fatto che bisogna anche abituarsi a diverse tensioni fra le quattro corde, e lo stesso piano armonico subisce pressioni diverse a seconda delle varie tensioni delle corde. Questo fatto mi fa riflettere: sarà il Maggini di Quarrington a rendere in una maniera così straordinaria oppure anche uno strumento di fabbrica potrebbe trarne benefici? Inoltre, che metodi impostare nell' approccio alle quinte? E per chi possiede un contrabbasso da 108/110 cm. di diapason? Come avete detto voi fare un mix di 1-3-4 nella prima parte della tastiera e poi 1-2-3-4- ? Personalmente non credo sia molto fattibile.
Anche l' ASODB (American Society of Double Bass) utilizza la diteggiatura naturale anche nelle prime posizioni, e sono stati scritti dei libri che mi hanno lasciato molto dubbioso. Il problema anche qui? Avere uno strumento piccolissimo e mano da "pallavolista" !
Chissà, magari in un futuro a medio termine queste tecniche potranno essere promosse come bocciate. O forse ci saranno contrabbassisti che suoneranno con una tecnica ed altri che sfrutteranno l' altra, ed altri, come me, molto più tradizionalisti che utilizzerano ancora la 1-3-4 e solo negli allargamenti la 1-2-4. Boh!
Anch'io sono certo di un fatto: il concetto di "universalità" andrà a farsi benedire e l' approccio al contrabbasso potra essere dei più diversi.
Non so se questo potrà considerarsi un fatto positivo o negativo! Certo contribuirà a creare ulteriore confusione su di uno strumento come il contrabbasso che ha sempre basato la sua esistenza sulle "incertezze".
Sarà il destino? "ai posteri l' ardua sentenza "

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Che ne pensate!
Vito