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Hot Topic (More than 10 Replies) Archi Pasquino (Read 16655 times)
proudhon_bakunin
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Archi Pasquino
10.10.2005 at 09:16:28
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A proposito di archi di liuteria (si dice cosi??)

Sto valutando di mandare in pensione il mio arco di fabbrica da 250 Euri che comunque fino ad ora ha fatto il suo lavoro egregiamente e vorrei avere alcune informazioni che mi indirizzino della scelta.
So che in questo forum c'e' qualcuno che conosce l'archettaio in oggetto, sapreste darmi qualche informazion in piu'?
Personalmente ho provato un suo arco su modello di un fracassi e l'ho trovato molto buono, agile e con parecchio grip, quasi come l'originale.

Ciao 
Daniele


  
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Amin
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Re: Archi Pasquino
Reply #1 - 10.10.2005 at 10:41:12
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mi spiace non conosco questi archi...

se il tuo budget non e' molto ampio, puoi sempre provare gli archi di Emilio Slaviero, non il top della linea,ma la linea cosiddetta economica... con 1500euro compri un bell'arco, serio e professionale! 
Il Maestro fa anche archi piu economici, (1000euro) ma vista la differenza di resa e di suono tra la linea da 1000 e quella da 1500 ti consiglio di buttarti su quella da 1500.

Senno' Nofri, qui dalle mie parti nelle Marche fa dei buoni archi e non chiede una follia... (mi sa sui 1000euro..) 

Assolutamente da valutare gli archi di Maggi (allievo di Massari). Un mio amico ne ha uno e va da Dio...attacca benissimo e suona tanto anche in punta...e non costa come un Massari...! (anche se e' meno rifinito) Lui ha avuto un colpo di fortuna (comprato da un tipo che ha smesso di suonare) e l'ha pagato 6-700euro mi pare... ma a 1000euro si dovrebbero trovare.....penso..non so..

Scaramelli ha dei buoni archi francesi a 700euro. Io ne ho uno e lo tengo per l'orchestra e come secondo arco. Va bene, fa il suo lavoro, mi ci trovo bene...non e' un arco stratosferico, ma funziona benissimo..

E poi mi hanno parlato benissimo di un archettaio ferrarese che si firma alla francese ("Lazare"...?!?!?? ma non ricordo sinceramente...)del quale non ricordo il vero nome...dicono faccia archi molto belli senza chiedere una follia... fa anche una linea da 7/800euro...

C'e' un archettaio rumeno che ogni tanto viene in Italia a S.Marino,si firma anche lui con uno pseudonimo francese, e fa archi professionali che funzionano benissimo e chiede veramente poco...3-4anni fa un mio Maestro se ne fece fare uno (che usa tuttora,gliel'ho visto in Orchestra...l'ho pure provato...funziona bene!) che pago' 400euro!!!! Fa pure archi alla tedesca..
Io quando torna se lo becco gli faccio la punta...ho il suo numero! ;-P

Spero di averti dato qualche input utile e interessante...
buona caccia...

amin

  
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Massimo_P
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Re: Archi Pasquino
Reply #2 - 10.10.2005 at 11:22:37
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Anch'io come Amin ho avuto uno degli archi che vende Scaramelli, credo ora sugli 800 euro, per quello che costano vanno egregiamente (avendo qualche problema di budget io ci ho fatto pure il diploma); idem per la "linea 1500" di Slaviero, che ho provato da diversi amici.
  
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vitoliuzzi
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Re: Archi Pasquino
Reply #3 - 10.10.2005 at 13:20:52
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Visto che Amin ha parlato di questo ferrarese/francese 
"Lazarre" io ho un suo arco semi-ottagonale pagato sugli ottocento Euro da Scaramelli. Tutto sommato il rapporto qualità prezzo mi sembra apprezzabile. Ma Scaramelli ha venduto ad un mio allievo anche un bellissimo arco in pernambuco a 400 Euro.
Secondo me gli Slaviero sono ottimi per il rapporto qualità/prezzo: eccellenti.

Daniele, ma tu quanto vorresti spendere più o meno?

Ciao

p.s.: per me i Nofri hanno l' indice più basso nel rapporto qualità/prezzo. Ne ho avuto uno e ... vabbèèè lasciamo stare.
  
vito liuzzi
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proudhon_bakunin
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Re: Archi Pasquino
Reply #4 - 10.10.2005 at 17:25:55
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Circa 1000, ma se l'arco mi piace particolarmente posso arrivare a 1200.

In pratica avrei bisogno di un arco comodo per il diploma e gli anni successivi; giusto il tempo per diventare
miliardario e quindi potermi permettere un Lucchi! Wink
  
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vitoliuzzi
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Re: Archi Pasquino
Reply #5 - 10.10.2005 at 17:42:55
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Ciao Daniele.

Per esperienza mia diretta ed anche di altri colleghi qui del sud, con la cifra da te indicata (penso più ai 1200 Euro) potresti trovare qualcosa di veramente interessante da Slaviero; secondo il mio personale parere Slaviero su questi prezzi è veramente molto competitivo.

Daniele, fai attenzione, eventualmente, ad una cosa che a me non è tanto piaciuta. Quando lo acquistai io, non potendo recarmi in loco, me ne feci spedire due o tre da provare. Il fatto che sinceramente non tanto gradii fù dovuto al fatto che questi archi erano stati già usati e venivano usati per farli girare appositamente in Italia o da chi li richiedesse. Secondo me non è molto serio ! Io non saprò mai come gli altri hanno utilizzato questi archi ... non so se mi spiego. Poi lo acquistai ugualmente l' arco che mi interessava e riesco anche a capire la loro politica ... se dovesse essere ancora quella da me descritta.

La cosa migliore sarebbe andare sul posto e provarli, se possibile. Con il Lazare di Scaramelli non ho avuto problemi (800 euro) e si suona con pochissima pece. Se non mi fosse andato bene lo avrei cambiato con un altro o sicuramente Sergio mi avrebbe ridato i soldi indietro.

Quindi fai attenzione ! Occhio!!

Un caro saluto

Vito
  
vito liuzzi
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pabbass
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Re: Archi Pasquino
Reply #6 - 10.10.2005 at 19:19:02
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Quote:
A proposito di archi di liuteria (si dice cosi??)

Sto valutando di mandare in pensione il mio arco di fabbrica da 250 Euri che comunque fino ad ora ha fatto il suo lavoro egregiamente e vorrei avere alcune informazioni che mi indirizzino della scelta.
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Personalmente ho provato un suo arco su modello di un fracassi e l'ho trovato molto buono, agile e con parecchio grip, quasi come l'originale.


OK, non so se il mio parere può essere considerato oboettivo, visto che sono stata per otto anni col suddetto personaggio (come morosa, tanto per essere espliciti) e siamo tuttora in ottimi rapporti: sono probabilmente un elemento poco 'politically correct'.

Presumo che il tuo arco sia uno dei modelli DA STUDIO attualmente in possesso di E.B.F. (giusto per non fare nomi: è così?). SE è così lo conosco benissimo, anche perchè il primo test gliel'ho fatto io (anche se attualmente lavoro come 'virologa informatica' ho pur sempre un diploma di cb. nel cassetto).
Le info migliori te le può dare nella fattispecie E.B.F. che lo conosce molto bene, e che si può considerare elemento (confermerai?!?) di tutto rispetto sul piano professionale.

Per contro, costui ha il 'tragico' limite professionale di non sparare cifre improponibili per i suoi archi: oggi come oggi, un limite invalicabile per l'acquisto!!!! (Non spari cifre?!? Non sei nessuno. Il fatto che i tuoi archi funzionino non fa testo alcuno). 
A meno che uno non si senta tanto sfacciato da dare una valutazione di prima mano, basandosi sul test ESEGUITO SULLA BASE DELL'ESPERIENZA e/o CAPACITA' TECNICA personale. Ma questo non è per niente scontato...

  
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proudhon_bakunin
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Re: Archi Pasquino
Reply #7 - 11.10.2005 at 11:26:06
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Carissima Paola

Spero non ti abbia infastidito il mio riferimento, d'altra parte non mi riferivo solo a te.

A parte questo complimenti avresti un futuro anche come investigatrice privata! Wink

Effettivamente ho provato l'arco in possesso di E.B.F. (tutto questo mistero è necessario?) e l'ho trovato molto buono anche se il mio giudizio vale molto poco vista la mia esperienza e capacità tecnica. Mi fido molto (e come non potrei!!) del giudizio -positivo- del maestro, ma mi piacerebbe sentire altri commenti.

Per quanto riguarda la politica sui prezzi di pasquino a me sembra che dimostri molta professionalità e onestà.

A presto
Daniele
  
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pabbass
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Re: Archi Pasquino
Reply #8 - 11.10.2005 at 19:01:48
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No no, nessun problema di nessun tipo: per conto mio non c'è nememno necessità alcuna di mistero, solo che preferisco non fare nomi altrui - vedi quello del tuo insegnante, dal momento che è pure piuttosto celebre - senza averne l'autorizzazione (il mio tipo di lavoro cozza spesso con la privacy altrui, il che mi rende lievemente paranoica: ma me ne rendo conto).

Non credo che potrai avere molte info sugli archi da cb. di Pasquino, perchè il grosso della produzione è alla tedesca e viene mandato al suo dealer negli U.S.A. (in Italia di archi suoi da cb. ne circoleranno si e no 5 o 6...). In Italia vende soprattutto archi antichi (amche da contrabasso barocco e violone).
Io ho un suo arco del 2002 (francese) con bietta in bosso che mi ero fatta fare su specifiche mie (ad es., tallone molto pesante). Lui ora lo disconosce perchè non corrisponde più agli standard che utilizza attualmente, io mi ci trovo a fagiolo ma so che è un arco molto soggettivo: ed appunto questo volevo.

La fattura ed i principi costruttivi a cui si attiene possono trovare il potenziale cliente più o meno d'accordo, e fin qua... i gusti sono gusti / nessuno è  perfetto - o perlomeno pochi lo sono. Sulla serietà invece non posso che confermare, anche perchè lui stesso è musicista (violoncellista diplomato e 
diplomando in composizione) ed ha sbattuto il naso più volte nei tentativi di 'furbate' da parte di liutai ed archettai vari... quando sai che tu non ci caschi perchè mangi la foglia prima, ti rendi conto che probabilmente non ci cascheranno nemmeno gli altri.
  
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pabbass
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Reply #9 - 12.10.2005 at 13:31:57
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Tanto per permetterti dei raffronti quanto a cifre, ho chiesto notizie sui prezzi (non sono molto aggiornata circa le quotazioni degli archi in genere, a dire il vero): l'arco che hai provato tu è quello della fascia da studio più economica, montato in nickel silver, e costa €. 700,00. 
C'è poi una fascia superiore di archi sempre da studio, che differiscono per la montatura, e poi i professionali.
Questo per il contrabbasso, ovviamente
Ciao
  
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proudhon_bakunin
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Re: Archi Pasquino
Reply #10 - 12.10.2005 at 15:48:20
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Grazie infiniute Paola

ma mi viene in mente una domandaun po' OT:
che differenza c'è tra un arco da studio e uno professionale?

Ciao
Daniele
  
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vitoliuzzi
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Re: Archi Pasquino
Reply #11 - 12.10.2005 at 18:01:36
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Daniele,
si potrebbe usare anche quest' altro OT:

che differenza c'è fra un arco in legno brasile ed uno in pernambuco molto poroso?

Ciao

Vi
  
vito liuzzi
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pabbass
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Re: Archi Pasquino
Reply #12 - 13.10.2005 at 12:21:52
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Per quel che riguarda gli archi del costruttore in questione, le differenze principali fra quelli da studio e quelli professionali sono due:
a) l'arco da studio ha una costruzione più o meno standard, seppure ne esistono tipologie che si differenziano per i fattori lunghezza / peso: l'arco professionale invece può venir progettato insieme col cliente in ogni suo punto (struttura, tipo di punta, curvatura, sezione, peso per sezione ecc.) fino ad ottenere un modello il più possibile personalizzato ed adeguato alle esigenze;
b) la montatura dell'arco da studio prevede scarpetta in osso, mentre quello professionale ce l'ha in avorio: la bietta dell'arco da studio è in ebano ed è precostruita, quella dell'arco professionale è interamente realizzata a mano e può essere ricavata anche da legni diversi, sia pure con uguale peso specifico rispetto all'ebano: violetto, legno di rosa, bosso ecc., oppure in avorio per i modelli antichi. Io ad esempio ho preferito il bosso, sia per ragioni estetiche che per il fatto che al tatto risulta leggermente più 'morbido' dell'ebano. La bietta stessa può essere disegnata sulla base delle richieste: io ho chiesto una con scavo un po' più stretto della media perchè ho le dita abbastanza sottili. La montatura dell'arco da studio (salvo richiesta specifica) è in nickel silver, quella dell'arco professionale in argento o oro da liuteria (a bassa caratura).

Per quanto riguarda le seconda domanda, a quanto ne so io sotto la definizione "legno brasile" vengono fatti passare legni di scadente qualità (ipe, brasiletto ecc.) usati solo per archi da studio di fabbrica del tipo più economico (mai sentito di archi di liuteria degni di questo nome, anche se da studio, fatti in legno brasile).
La definizione che ne dà il mtico Lucchi è la seguente: si tratta di legni poco resistenti e poco elastici, di conseguenza di poco pregio, che col tempo tendono a perdere la curvatura e quindi a sfibrarsi. Vengono usati solo dalle fabbriche, principalmente perchè di facile lavorazione meccanica. Sono legni di aspetto opaco, senza profondità e trasparenza, e vengono di conseguenza verniciati per migliorarne l'estetica, ma col tempo la vernice si altera e l'aspetto si deteriora irrimediabilmente.

Quanto al pernambuco, non capisco cosa si intenda con 'poroso', dal momento che per definizione il pernambuco dovrebbe essere un legno molto compatto. Posso solo pensare che se un pernambuco è 'poroso' non è di conseguebza adeguatamente compatto, perciò si tratta di un pernambuco di serie Z. Immagino che un qualsiasi costruttore di minimo buon senso non si metta nememno a lavorare un legnaccio, perchè il tempo sarebbe sprecato e ne uscirebbe un arco di pessimo livello, che venendo messo in circolazione gli farebbe solo perdere la faccia con la potenziale clientela. O no?!?
  
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vitoliuzzi
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Re: Archi Pasquino
Reply #13 - 13.10.2005 at 14:46:08
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POROSITA' PERNAMBUCO.

Le mie parole, Paola, me le ha riferite personalmente il Lucchi (e credo si ritrovino anche nel suo Cd-Rom). Sai meglio di me che quando si va a comprare del legname dai grossisti, di pioppo non ve ne è solo un tipo ma vari (tempo di stagionatura, durezza, flessibilità ...) che fanno la differenza. E' il bravo liutaio poi, che onestamente dovrebbe scegliere i legni migliori in base al budget di spesa per un eventuale cliente. E qui si può mettere in discussione la serietà professionale e personale del Liutaio.
Con suo Tester, Lucchi ha dimostrato che legni in pernambuco maggiormente porosi, detengono una maggiore velocità i propagazione all' interno delle fibre. Ecco perchè magari preferisce acquistare un dato cilindro di pernambuco rispetto ad un altro. Paola, non mi menare ... ti prego Smiley!

Passo e chiudo.

Vito

  
vito liuzzi
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Re: Archi Pasquino
Reply #14 - 14.10.2005 at 13:08:57
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Devo dire che non capisco bene come il termine "poroso" possa venir applicato ad un materiale che si definisce nel contempo "molto compatto" (a mio avviso il primo aggettivo è l'esatta antitesi dell'altro). 

Sono tornata a leggermi con attenzione il CD del maestro Lucchi, ma oggettivamente non trovo traccia di questo termine in relazione non solo al pernambuco, ma ai legni da arco in genere: lo trovo solo in riferimento all'avorio africano (in che sezione viene usato?), mentre invece vedo come più volte vengono ribaditi concetti quali 'compattezza', 'durezza', 'resistenza', 'elasticità'.

In tutti i casi, se con l'aggettivo si vuole definire un legno che dà risultati positivi all'esame con il Lucchi Tester (beninteso un test molto utile, ma che non deve essere secondo me l'unico strumento di valutazione nella resa di un arco. Sarebbe come a dire che per giudicare un motore basta prendere in considerazione qual'è il regime di coppia massima...), ci si riferirà indubbiamente ad un legno dalle buone caratteristiche di trasmissibilità sonora, quindi di qualità elevata.
A questo punto, la differenza con un legno scadente come il brazilwood (che, ribadisco, non metterei in relazione in alcun modo con gli archi di liuteria) è bell'e che spiegata.
  
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Re: Archi Pasquino
Reply #15 - 14.10.2005 at 15:09:53
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Se non ti piace il termine poroso, forse ti piacerà parlare di densità. Di pernambuco ce n'è di diverse densità, anche molto diverse tra loro. generalmente più è denso e più è pregiato, ma non è una regola ferrea.

L'arco di Lucchi che mi capitò tra le mani 2 anni fa era costruito con un legno densissimo, e perciò (visto che il peso dell'arco deve essere più o meno sempre quello) con la bacchetta di un diametro finissimo. faceva paura a guardarlo.

Secondo Slaviero, un legno più denso scurisce il suono, quindi bisogna stare attenti ad usarlo su uno strumento che ha già di per sè un suono scuro.

Da qualche parte avevo segnato anche le densità del pernambuco. Se le trovo ve le riporto.

Beppe
  
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Re: Archi Pasquino
Reply #16 - 14.10.2005 at 18:38:39
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Quote:
Se non ti piace il termine poroso, forse ti piacerà parlare di densità.


Sicuramente si

Quote:

Secondo Slaviero, un legno più denso scurisce il suono, quindi bisogna stare attenti ad usarlo su uno strumento che ha già di per sè un suono scuro.


Altrettanto sicuramente si!

Quote:

Da qualche parte avevo segnato anche le densità del pernambuco. Se le trovo ve le riporto.

Beppe


Attendo con estremo interesse la cosa, seppur - data la mia estrema inaffidabilità - ho già superato la mia quota massima di frequentazione continuativa di un forum. Comuque prima o poi ritorno da queste parti!
  
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Re: Archi Pasquino
Reply #17 - 15.10.2005 at 16:28:02
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OT

Mi dispiace PAOLA, ma non sono d' accordo con te.
Le tue osservazioni, per come la penso io, sono estremamente interessanti e frutto di un attento studio del contrabbasso. Io non ne posso fare a meno, anche perchè molte cose le imparo da voi tutti.
Poi PAOLA decidi tu: non voglio forzarti !
Ma penso e sono certo che anche gli altri la pensino come me!
Anche se personalmente leggo fra le tue riga una certa vena di sarcasmo o critica quando si parla di liutai Wink!, i commenti intelligenti sono sempre ben accetti. 
Scusami per la forzatura, ma non vorrei assolutamente perdere una figura come la tua, o sentire i tuoi commenti "una tantum". 

Un saluto

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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Re: il lavoro dei liutai...
Reply #18 - 15.10.2005 at 18:56:08
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Scusa ma non capisco cosa vuoi dire con 'non sono d'accordo'. 

Non sei d'accordo che il pernambuco sia un legno molto denso? Non è mica un'opinione mia (e chi sono io per dirlo?!?) ma di qualunque liutaio che conosca un minimo il materiale. Che poi possa essere più o meno denso (e con conseguenti varianti di sonorità, come dice Beppe) è un conto. Ma poroso certamente no: nessun legno da archetteria potrebbe esserlo. Nè il pernambuco, nè lo snakewood, nè il legno ferro. Punto. Pena essere inadeguato alla trasmissione del suono. Hai mai provato ad usare un legno da viella? (in legno nostrano, in gener faggio o legno da frutta, visto che all'epoca delle vielle il Brasile non era ancora stato scoperto). Il suono è povero, scarno, non viaggia: come doveva presumibilmente essere all'epoca. Adeguato alla viella, intendiamoci: ma sicuramente fuori luogo su uno strumento moderno e per un repertorio moderno. Eppure il faggio (tanto per dire uno dei legni adoperati in questo contesto) non è certo un legno poroso, semplicemente è meno compatto dei legni tropicali. Lucchi stesso sosteneva, solo sabato scorso,  che a suo avviso anche lo snakewood non è abbastanza compatto da far viaggiare in modo conveniente il suono come si richiede ad un arco moderno: ecco perchè il suo uso è limitato al repertorio antico.

E non è una MIA opinione, ma un dato di fatto.

Sarcasmo nelle mie parole quando parlo di liutai? Non credo: direi piuttosto 'ferocia', o almeno questo è nelle mie intenzioni: se poi non riesco a dare quest'impressione, me ne scuso.

Forse sarà perchè vedo parecchi amici liutai (grazie a Dio ce ne sono ancora!!! Non sono finiti tutti in Cina...) che lavorano con passione ed onestà, che il più delle volte devono adattarsi a fare della liuteria un secondo lavoro, sbarcando il lunario durante il giorno con un altro lavoro più o meno accettabile che però toglie tempo al loro obiettivo primario, perchè non hanno 'papy' che li spesa e mantiene, e perchè sono troppo appassionati a ciò che fanno per mettere in circolazione roba scadente tanto per far soldi; gente che (giuro! l'ho visto con i miei occhi) ha SPACCATO lavori che non riteneva adeguati ad essere commercializzati, e si è rimessa con tanta umiltà e pazienza a rifarlo, cercando di non ricadere negli errori precedenti. Anche se magari ci hanno rimesso fior di soldi di materale, e anche tenendo conto che se avessero avuto un po' più di faccia di tolla e di pelo sullo stomaco sarebbero riusciti senz'altro a smerciarlo a qualcuno...
Poi vedo anche, per contro, una quantità di furbetti che approfittano dell'ingenuità del oro prossimo per ubriacarlo di ciarle e far passare qualunque porcheria per lavoro di alta liuteria: e - questo è il grave - vedo anche tanti musicisti che ignorano in modo totale qualunque costruttore che non sia 'un nome', senza minimamente perdere anche solo un attimo del loro tempo a prendere in considerazione in modo obiettivo il loro lavoro. 
Quando ho acquistato il mio Golia, mi sono vista caricare da diversi colleghi che mi hanno stroncata per aver comprato uno strumento di un liutaio all'epoca poco conosciuto: questo SENZA NEMMENO AVER PROVATO O VISTO LO STRUMENTO!!! (E chi se ne importa chi l'ha fatto?? L'avesse fatto pure il mio veterinario... dovrebbe semplicemente suonare bene!). Ora gli stessi individui mi dicono: "Certo che hai avuto un bel colpo di fortuna.. comprare un Golia alla metà del suo valore di mercato!!!". 
Ho avuto fortuna, oppure ho solo dedicato un po' di tempo a dar fiducia ad un altro professionista? 
E se un musicista, come i liutai in questione, si vedesse tagliare le gambe a priori solo perchè non è un 'nome', senza nemmeno poter dimostrare la bontà del suo lavoro, come si potrebbe sentire? Ci avete mai pensato? Beh, a me è successo. Forse questo può spiegare la mia solidarietà con i liutai.

Poi, beninteso, io le mie idee non le ho sposate, e sono dispostissima a cambiarle, ma a fronte di dimostrazioni precise e fatti concreti. La cosa che mi convince di più, comunque, è sempre la pratica. Questo è anche il motivo per cui non amo le disquisizioni teoriche sulla liuteria: perché alla fine sono i fatti che fanno girare l’ago della bilancia. Per quanto mi riguarda, mi potrebbero dare anche in mano un arco di terracotta ed un contrabbasso in granito: SE SUONANO in mano a chi li usa, vuol dire che vanno bene. E basti vedere i musicisti dell’est: ho avuto il piacere di sentire una contrabbassista (e persona) straordinaria, grazie alla quale ho capito, credo, fino in fondo il concerto di Koussevitzki:. Suonava con delle cordacce immonde che l’ultimo degli studenti al primo anno di Conservatorio qui in Italia avrebbe rifiutato di usare… giuro che da allora ho smesso di imputare allo strumento quelli che in realtà sono i MIEI limiti.

La mia latitanza dai forum non è dettata né da spregio né da disinteresse: semplicemente passando la gran parte delle mie ore al pc per lavoro, trovo insano sprecare anche le altre davanti ad un monitor, ed alla fine mi manca la voglia di seguire le discussioni e prendere parte, anche se sono interessanti… tutto qua.

Ciao e scusatemi per la prolissità e i pochi peli sulla lingua.
  
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vitoliuzzi
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Re: Archi Pasquino
Reply #19 - 15.10.2005 at 20:15:50
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Paola,
il mio disaccordo non riguardava la questione del legno. Assolutamente! Per il resto mi sembra che per la questione "liutai/liuteria" sei stata di una chiarezza unica e, personalmente, concordo su tutto. Pensa che la mia copia di un Tarantino me la son' fatta fare da un certo maestro liutaio di Bari: Donato Rubino. E chi lo conosce a livello nazionale? Non ha un sito web perchè non glene frega niente! Quando gli chiedi il costo di un lavoro lui addirittura ti dice :"Va bene cosi??"... come a dire: "Non è che ti ho chiesto troppo??" . Un uomo di altri tempi. Eppure un certo maestro dal nome di Vito Paternoster violoncellista da una vita dei MUSICI (dove suona Lucio Bucarella), a costo di aspettare anni si fa costruire i violoncelli solo da lui. Tanto per dire.

Un caro saluto e buon lavoro.

Ciao

Vito
  
vito liuzzi
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