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Very Hot Topic (More than 25 Replies) Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime) (Read 31810 times)
vitoliuzzi
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Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
01.08.2005 at 11:52:20
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Dear Professor Liuzzi,
   Scotty utilized a combination of Kaplan silver wound gut strings on the 
E and A strings and Red-O-Ray  gut strings with tinex wrap ( a clear over 
winding on the G and D strings) on the G and D strings.
  Without doubt, if Scotty had lived he very likely would have switched to 
either steel or Perlon core strings.
  I hope this information is helpful Best regards
Barrie Kolstein
Kolstein & Son Violinmakers, Ltd
_____________________________________________


Molto gentile Barrie Kolstein,
oggi gli ho scritto per dipanare il dubbio e nel pomeriggio mi ha risposto. Ho riportato quanto da lui detto direttamente in Inglese, non credo sia difficile da tradurre ... altrimenti c'è Beppe Andreoni Wink!

La cosa simpatica è che lui chiama Scott come Scotty, quasi fossero stati amici di vecchia data, ed è vero. Inoltre lui dice che probabilmente Scotty avrebbe usato corde in acciaio o in Perlon, proprio come le Dominant che usa il nostro Giorgio, le uniche in vero Perlon avvolto.
Spero di avervi fatto cosa gradita, altrimenti azzerate il post.

Vito
  
vito liuzzi
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #1 - 01.08.2005 at 13:29:59
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Interessanti notizie.
E che gran suono il grande Scott!
  
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rino65
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #2 - 01.08.2005 at 17:21:50
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Grandissimo suono, a volte tanto rotondo e talmente  ricco di sustain e profondo da sembrare un organo (come disse Bill Evans riascoltando centinaia di volte il brano "I love you Porgy" in "Sunday at V.V:" dopo la morte di Scott).
Poi la cosa che veramente colpisce è  la sconfinata vastità di soluzioni ritmiche ai suoi assolo (ascoltate il brano "Milestones" sempre dello stesso disco) e l'uso di note acute (oltre la metà tastiera) ad una velocità spaventosa. 
Allo stesso tempo però equilibrato e senza strafare faceva risentire durante il brano il basso tradizionale (in due, più spesso, o in quattro, più raramente).

Certo, molto diverso dalle rotonde regolarità e precisione dei quarti di Paul Chambers e Ray Brown, ma volete mettere il suonare alla Scott ? 

La sua bass line era un brano nel brano e credo che il suo modo di suonare sia ancora attualissimo ed anzi tutti quelli venuti dopo dovrebbero essere eternamente e profondamente devoti a questo ragazzo di poco più vent'anni, ma già grande Maestro del contrabbasso jazz.

Di qui la mia curiosità per le sue corde e sembra che ci siamo riusciti a capire quali usasse.

Ora io vi domando: con le dovute proporzioni quali corde potrebbero richiamare il suono di Scott ed allo stesso tempo dare un suono molto dolce con l'arco ?

Dominat ? Obligato ? Chorda (budello) ? o altro ?

Penso che il punto sia proprio questo.

A voi l'ardua sentenza. 

Grazie dei consigli.
  

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vitoliuzzi
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #3 - 02.08.2005 at 01:13:28
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They were Kaplan Red-O-Ray strings.
They're discontinued.
Kaplan was bought by D'Addario in 1981.
D'Addario still makes the Golden Spiral gut bass strings which are wound with Tynex (a kind of round nylon wire).
Only the D and G are available though (Francois).
_____________________________________________
 
Deduzioni:
1)Le Red-o-Rey erano un tipo particolare sempre delle Kaplan
2) sul secondo punto sono titubante: è vero che la D'Addario comprò la Kaplan, ma a tutt' oggi non vi sono corde D'Addario-Kaplan in budello almeno per i contrabbassi.

Ma ... sembra che per il contrabbasso la D'Addario abbia preso una strada decisamente diversa.

CURIOSITA': sembra che a metà del XX sec. (1950) le corde in acciaio fossero più costose di quelle in budello ... come cambiano i tempi.

Curiosità: sembra che nel lontano 1500 vicino Pescara vi fosse un abile costruttore di corde in budello per viole da gamba che passò alla storia col soprannome di "catgut" (giochino di parole) poichè gli abitanti del suo paese gli imputavano la carenza di gatti la cui uccisione era considerata blasfema. Incredibile ma vero!

VL


  
vito liuzzi
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pietro_leveratto
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #4 - 03.08.2005 at 20:09:48
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confermatissmo, me lo ha detto Charlie Haden, conosciuto brevemente anni fa. 
io, finche c'erano, ho usato le kaplan, sia golden spiral che reh-doh-reh. nessuna corda di budello è a quel livello, purtoppo...
saluti a tutti
  
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rino65
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #5 - 04.08.2005 at 07:31:31
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Ringrazio Pietro Leveratto per il post, perchè mi ha confermato il suo interesse per le sonorità alla Scott LaFaro che traspare dal suo modo di improvvisare (ho un bel disco di Pieranunzi in cui suona appunto Pietro. in particolare il brano n. 7 "Remembered Evans" in cui esegue un assolo bellissimo che ricorda nella gamma degli acuti il suono alla Scott).
Ora vorrei sapere da Pietro se in quel disco usa corde in budello (mi sembra proprio così) e quali sono le corde in budello o similbudello in circolazione, ottime anche per l'arco (vedi ultimo mio post su questo stesso topic).
Ciao, grazie e grande Pietro.

P.s: ad avercelo un maestro di cbasso Jazz come Pietro !
  

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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #6 - 04.08.2005 at 11:58:14
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Benvenuto al Maestro Leveratto! ...

ed alle sue indicazioni (anche gustose, del tipo "sopravvivere ad una jam session")
  
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gpto
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #7 - 04.08.2005 at 13:47:24
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[quote author=rino65  link=1122904340/0#2 date=1122916910]Grandissimo suono, a volte tanto rotondo e talmente  ricco di sustain e profondo da sembrare un organo (come disse Bill Evans riascoltando centinaia di volte il brano "I love you Porgy" in "Sunday at V.V:" dopo la morte di Scott).
Poi la cosa che veramente colpisce è  la sconfinata vastità di soluzioni ritmiche ai suoi assolo (ascoltate il brano "Milestones" sempre dello stesso disco) e l'uso di note acute (oltre la metà tastiera) ad una velocità spaventosa. 
Allo stesso tempo però equilibrato e senza strafare faceva risentire durante il brano il basso tradizionale (in due, più spesso, o in quattro, più raramente).

Certo, molto diverso dalle rotonde regolarità e precisione dei quarti di Paul Chambers e Ray Brown, ma volete mettere il suonare alla Scott ? 

La sua bass line era un brano nel brano e credo che il suo modo di suonare sia ancora attualissimo ed anzi tutti quelli venuti dopo dovrebbero essere eternamente e profondamente devoti a questo ragazzo di poco più vent'anni, ma già grande Maestro del contrabbasso jazz.

Di qui la mia curiosità per le sue corde e sembra che ci siamo riusciti a capire quali usasse.

Ora io vi domando: con le dovute proporzioni quali corde potrebbero richiamare il suono di Scott ed allo stesso tempo dare un suono molto dolce con l'arco ?

Dominat ? Obligato ? Chorda (budello) ? o altro ?

Penso che il punto sia proprio questo.

A voi l'ardua sentenza. 

Grazie dei consigli.[/quote]

Condivito tutto quanto detto fin'ora.
L'unica cosa che mi permetto di correggere -sperando di non dover passare per precisetto antipatico- è che i due brani di B.Evans citati Milestones e Porgy (I Love You), sono su "Waltz For Debby" e non su "Sunday at the Village Vanguard"...comunque non cambia la sostanza.
Solo per la precisione...non odiatemi.


  
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rino65
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #8 - 04.08.2005 at 15:42:27
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Correzione esatta di Gpto.
Quando ascolto Scott mi viene da pensare che così come suonava lui il contrabbasso si dovrebbe suonarlo.
L'equivalente di Bill Evans con il pianoforte (ma questo lo disse Miles Davis).

Tenevo a precisare una curiosità: le Red O Ray erano proprio rosse, come le corde di un'arpa !
Molti bassisti le suonavano allora, compreso Bill Crow, bassista, tra gli altri, di Gerry Mulligan.

Bellissimo, I e II corda rosse !!!!
Che tempi !!!!
  

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pietro_leveratto
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #9 - 04.08.2005 at 20:31:59
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Grazie a tutti per l'accoglienza gentile, 
dato che sono a Siena per i seminari, mi sono consultato con Furio Di Castri, Lafarologo di prima qualità, secondo lui Scottie usava  quel modello della Kaplan rivestite di Tynex, che ho avuto per le mani anche io, facilitavano molto al capotasto, intonate, stabili (il budello risente orrendamente, come saprete bene, delle condizioni metereologiche), appena più dure e sottili del budello nudo, putroppo non mi ricordo il nome del modello rivestito, ma erano veramente buone, salvo che se li sfilava il rivestimento ti suicidavi (costavano carissime e non erano importate).
Anche Steve La Spina usa budello ed è uno agilissimo, cercherò di sapere che corde sono.
Il discorso corde per arpa mi pare del tutto sensato, le rosse reh-do-reh lo erano quasi di sicuro, almeno all'origine, comunque anni fa una casa veneta, la Dogal che corde per arpa produce, vendeva una muta per Cb ricavata evidentemente da quelle, erano economiche e di qualità discreta ma non so se siano ancora in commercio.

per Rino65, da tempo uso metallo qualunque (tipo Spirocore) e in un certo senso è stata anche" colpa" di Pieranunzi; negli anni del trio con lui mi serviva smanicare alquanto e il metallo (c'è poco da raccontarcela) risponde più velocemente, soprattutto su strumenti di piccole dimensioni, credo però che aver suonato budello per molti anni modifichi sensibilmente la relazione col suono, per cui mi sento budellista lo stesso, a prescindere, tanto  che spesso mi accade che mi chiedano come mi trovo col budello...malgrado siano almeno 10 anni che non lo uso più!
buon lavoro a tutti.

  
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Stefano_Senni
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #10 - 05.08.2005 at 08:48:15
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Ciao a tutti !

questo é il mio primo ingresso nel forum, che sto seguendo da qualche tempo, e devo dire che é fatto veramente con amore (complimenti Vito!).

Per quello che riguarda Scotty e le sue magiche corde...beh, é vero, Barrie Kolstein mi ha detto la stessa cosa quando ho avuto il piacere di visitare il suo negozio appena fuori NY 3 anni fa. Scott usava Redoray per G e D, e Kaplan Golden Spiral per A e E, queste ultime rivestite di metallo, ma con anima di budello. Tra l'altro mi sono capitate tra le mani queste ultime, e devo dire che non sono un granché...un pò sorde. Barrie ha,come forse saprete, anche il cb di Scotty, il suo famoso Prescott di piccole dimensioni, e lo ha restaurato personalmente dopo circa 25 anni da quel tragico incidente del 1961 che tolse la vita a Scotty. Ho avuto l'onore di suonare quel cb e credo che l'incidente abbia tolto qualcosa allo strumento, nonostante il resaturo sia stato fatto a regola d'arte..di sicuro una cosa quel cb ancora ce l'ha: suona alla grande nel registro acuto (ovviamente piaceva a Scott...).

Un paio di mesi fa ho trovato per puro caso un tizio su eBay USA che vendeva 3 sol e 3 re della Redoray (sempre Kaplan, smesse negli anni 70 credo). Nuove! ancora in busta chiusa! Vi posso dire che non ho mai provato una corda di budello così bella: suono caldo e profondo, sustain da vendere, e tiene l'accordatura! Sono sottili e con tensione bassa. Le ho montate su uno dei 2 miei cb e non le muovo da lì. L'anima é di budello e il rivestimento é di un nylon rosso (!!) . Sull'altro strumento ho invece montate le Kaplan golden spiral G e D (rivestimento trasparente), che pure ormai non fanno più da credo 5 o 6 anni (sigh!). Queste sono quelle che per inciso usa anche Charlie Haden e, mi pare, Steve La Spina. 

In conclusione, non mi sento un amante del modernariato a tutti i costi, soltanto che sono le corde che preferisco .... peccato che non facciano più né Redoray né Golden Spiral ...

Un caro saluto a tutti Wink
Stefano.

  
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #11 - 05.08.2005 at 12:31:25
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Che bei nomi che stanno accedendo al forum in questi giorni.
Benvenuto anche a Stefano Senni!

  
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dinibass
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #12 - 06.08.2005 at 05:01:26
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Benvenuto a tutti nuovi entrati anche dal sottoscritto!

... Vito, non posso lasciarvi soli un pochino che subito ci entrano nel Forum dei Contrabbassisti con la C maiuscola!

saluti dal far-east
giorgio
  
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rino65
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #13 - 08.08.2005 at 07:53:23
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Miracoli di Scott LaFaro !
Evidentemente l'argomento delle corde del Grande e più in generale di Scotty, attizza tutti.

Buone ferie

Rino65, alias Gabriele da Pescara
  

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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #14 - 08.08.2005 at 10:37:46
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Un benvenuto di cuore a Pietro Leveratto e a Stefano Senni: è un privilegio avervi tra di noi e un grazie personale di cuore per i vostri contributi.

Ho avuto il piacere di ascoltare Stefano in un recente concerto a Monzambano vicino al lago di Garda durante l'estate ed in quell'occasione anche l'onore di approfittare dell'infinita gentilezza di Stefano per provare il suo strumento che montava appunto Redoray su Re e Sol (le mitiche corde rosse).

Il suono che trae Stefano dal suo strumento è veramente straordinario, con grande proiezione e rotondità, molto legnoso e presente pur essendo le corde un burro.

Forte anche di questo spunto e di vari matti esperimenti personali fatti anche in trafileria alla ricerca del "suonochehointestaechenonsaltafuori",  mi sono permesso di pungolare alcuni amici bassari elettrici sul forum italiano di MegaBass, per indurli alla sperimentazione e alla ibridazione delle corde anche sul fretless (lisce e ruvide assieme).

E' una bellissima strada di sperimentazione e ricerca che spero qualcun altro consideri.

Un saluto affettuoso. Giancarlo
  
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vitoliuzzi
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #15 - 10.08.2005 at 12:50:20
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Benvenuti anche da parte mia a Pietro Leveratto  e Stefano Senni.

E beh! ... devo dire che voi jazzisti mostrate una maggiore un' unione rispetto a noi classici (non quelli di questo forum) forse perchè riteniamo che il contrabbasso classico abbia una stima (e goda della stessa) maggiore. ERRATO. 

Se il maestro Leveratto ed il maestro Senni troveranno punti di discussione interessanti in questo forum di amici virtuali (e non solo), il  primo ad esserne onorato sarò proprio io.

Grazie della vostra partecipazione.

Vito Liuzzi

p.s.: non credo che nel campo classico avremmo altri grandi oltre all' immenso Stefano Sciascia. Ci vuole un pò di umiltà per far parte di un forum ed anche tempo ... ma questo si trova Wink!
  
vito liuzzi
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tito
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #16 - 11.10.2005 at 07:52:56
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ciao a tutti,
solo ora posso portare il mio contributo sulla quastione corde di la faro.
è vero che montava quel set, ma è anche vero che quel set funzionava con quel basso, quelle dita e quella testa.
il suono, cosa ovvia, bisogna avercelo in  testa: la prova è piero leveratto, che pure montando ora metallo sembra avere ancora il budello. ho avuto il piacere di registrare insieme a lui, chiusi nello stesso stanzino in sala di registrazione per due giorni, è ho potuto riscontrare da vicinissimo quanto detto . in più quest'anno mi ha prestato il suo basso per un concerto e il suono mi sembrava il mio di sempre.
poi posso dirvi di aver letto un'intervista a ron carter che diceva che non è un  caso che tutti i suoi coetanei ex-budellisti ora suonino metallo. questo confermerebbe le ipotesi di kolstein su la faro.
ciao a tutti, tito.
  
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Mauro_Gargano
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #17 - 11.10.2005 at 15:32:16
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Ciao Tito , immagino che il tuo cognome é Mangialajo Rantzer. Approfitto del tuo post per presentarmi in quanto sono un amico di Giovanni Falzone e del tragicamente scomparso Achille Gajo. Sia lo sfortunato Achille che Giovanni mi hanno parlato molto di te e mi piacerebbe fare la tua conoscenza. Ti ho sentito suonare nel secondo disco del trio di Antonio Zambrini e nel'ultima registrazione del progetto di Giovanni e mi é piaciuto moltissimo il tuo suono. Ero convinto che usassi le corde di budello in quanto ho visto una tua (vecchia) fotografia su Musica Jazz in cui suoni al Bottesini festival con una muta di Velvet, correggimi se sbaglio... Se passo in quel di Milano cercherò di contattarti , magari ci prendiamo un caffé e ci scambiamo due chiacchiere. Ciao e presto!  Mauro
  
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tito
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #18 - 11.10.2005 at 18:52:05
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ciao a tutti, e in particolare a mauro gargano che mi ha risposto.
in effetti non ho mai usato le corde di budello, anche se ogni tanto ho pensato di montarle senza mai farlo. 
per anni ho montato d'addario helicore da orchestra e ultimamente sono passato a pirastro obligato, che hanno una tensione minore e danno una sensazione più budellosa. mi piacciono.
quello che dici sembrerebbe confermare quanto ho scritto. il suono che uno ha in testa prima o poi viene fuori a prescindere dalle corde montate. forse ci sono set che ti facilitano nella ottenimento del sound.
boh, che altro aggiungere?
mauro se passi da milano contattami sicuramente che ci conosciamo.
un caro saluto a tutti voi amici bassisti.
  
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Stefano_Senni
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Re: Le CORDE DI SCOTT LaFaro (ultimissime)
Reply #19 - 16.10.2005 at 15:20:19
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Ciao Tito,

benvenuto anche da me Wink
Sono del tutto d'accordo con te: ognuno produce il suono che ha in testa, e nelle mani, e nella carne, indipendentemente dal cb. Ma é chiaro che un setup soddisfacente facilita la vita...

Un saluto a tutti, Stefano.
  
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