Normal Topic FORMA del CONTRABBASSO (Read 4424 times)
dinibass
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FORMA del CONTRABBASSO
05.06.2004 at 18:54:04
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Ci sono contrabbassi di varie forme, violino, busseto, pera etc.

Chi sa spiegare se ci sono differenze strutturali in termini di suono e/o robustezza dello strumento?

In particolare, il modello a pera è più fragile? E' indicato per determinati stili? COme mai è poco diffuso?

Grazie a chi mi saprà dare risposte esaurienti (so che tra tutti voi riceverò le risposte che mi aspetto!)
  
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vitoliuzzi
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Re: FORMA del CONTRABBASSO
Reply #1 - 06.06.2004 at 15:15:34
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Giorgio vado di fretta. Ma ho delle idee. La domanda è difficile. Ci vorrebbe Bini o Scaramelli od altri.

See you.

Vito
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: FORMA del CONTRABBASSO
Reply #2 - 07.06.2004 at 15:15:43
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Allora Giorgio.
Quello che volevo dirti è che Sciascia suona con uno strumento a pera ed alla ISB è stato uno dei più applauditi e tanti riconoscimenti, Bocini suona con una pera, Quarrington con un perone, e molti altri. Mi raccomando... non farti una pera !!
Ti voglio raccontare un fatto storico narrato nel libro di Brun. Siamo nel XVIII sec.. Si tentò un esperimento per dimostrare che il suono di un violino era una variabile non dipendente dalla sua forma. Così si posero a confronto due violini: uno di un noto artigiano dell' epoca e l' altro a forma trapezoidale. Stesse corde in budello, stesso suonatore. Questo venne messo dietro ad una tende oscura che non lasciava trapelare luce e, dall' altra parte, esimi musicisti che dovevano indovinare quale strumento stesse suonando. La prova ebbe inizio. I pareri erano discordanti ma alla fine, presa una decisione sbagliarono, e così per altre prove ancora.
Questo non vuol dire che un semplice trapezoide suona meglio di un violino vero, ma che la forma di uno strumento può essere bellissima ma con un suono poco penetrante, e viceversa. Oppure le cose possono coincidere (vedi Stradivari). In uno studio condotto negli States, hanno cercato di riprodurre il suono di uno Stradivari, analizzando al computer ogni sua parte millesimale. Non vi sono riusciti. Uno strumento vive in stretta simbiosi con l' aria, l' umidità, il calore, la temperatura. E' in continuo movimento e noi non ce ne accorgiamo. Le frequenze gravi, stando alla logica ed all' analisi matematica e fisica, dovrebbero avere bisogno di grandi spazi incubatori per poter riprodursi al meglio. Ma c'è poi un punto di rottura in cui pur riuscendosi a produre 45/50 hz, per vari motivi, questo suono non riesce a viaggiare ed espandersi come dovrebbe. Concludo. Io mi lascio poco affascinare dalla bellezza. Se uno strumento suona, suona. Se uno non suona, non suona ... ma è di Tizio. E che significa ... gli sarà riuscito male!!!! Attenti ragazzi, attenti. L' abete ha dieci qualità diverse e così il pernambuco. Suonateli e suonateli, poi fatelo suonare da un gollega più esperto di voi ed allontanatevi. Valutate tutto.

Vito

p.s.: Giorgio la Pera è bella! Se suona è più "fruttifera" ancora.
  
vito liuzzi
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