E' una delle domande che spesso mi viene rivolta e, sinceramente, non so come rispondere nel particolare. Sono tanti i fattori che devono essere presi in considerazione. Petracchi, per esempio, fornisce delle misure e quelle "devono" essere, anche se poi la prima corda frigge in maniera quasi vergognosa. Sinceramente la stessa cosa capita anche a Martin, ma in maniera meno vistosa. Cosa ne pensate? Che esperienze avete nel merito?
Per quanto riguarda la larghezza fra la prima e la seconda, di solito la si accorcia di un paio di millimetri, e ciò può avere un senso. Altri solisti preferiscono avere le corde alla stessa distanza. Poi occorre vedere anche la predisposizione fisica del contrabbassista. Un facile "trucchetto" permette di capire se una corda è troppo vicina all' altra. Provate a farla vibrare a vuoto al massimo. Se tocca le altre (o l' altra, pensate ad un Mi od un Sol vuoto), allora può essere il caso di modificare qualcosa. Naturalmente, in questa tipo di "settaggio" , non bisogna mai dimenticare che la corda, subito dopo l' appoggio al ponticello, dovrebbe scendere sempre verticale fino al punto di innesto della stessa con la cordiera. Quindi diventa importante anche montare correttamente le corde al riccio. Più la corda si mantiene perfettamente verticale, migliore è la sua capacità di vibrazione. Karr, che attualmente non sta più suonando sul suo Amati, usando le Corelli da una vita, le colloca alla stessa distanza, senza avvicinare la prima alla seconda. Sono convinto che questa possa essere la soluzione migliore, ma, come dicevo il discorso può essere relativo quando si pongono a confronto strumento-musicista-tipo di corde- tensione corde. In linea di massima, a seconda delle varie esigenze, questa distanza potrebbe andare dai mm. 18 ai mm. 22. Ma sono solo indicazioni relative. Personalmente le tengo tutte a mm.20, usando delle Thomastik Superfleexible Solo. Per l' altezza? Devo andare in Conservatorio

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Saluti
Vito